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Spesso si tende a sottovalutare le potenzialità degli enti no profit, come se la mancanza dello scopo di lucro privasse questi enti di ogni prospettiva.
Invece così non è. Abbiamo già evidenziato che, riguardo gli utili, il vincolo consiste nella distribuzione degli utili ai soci. L'ente no profit può invece realizzare un ricavo, che rimarrà nell'ambito dell'associazione e che sarà impiegato per l'attività prevista dallo statuto.
Inoltre, tutti gli enti associativi godono di importanti benefici fiscali, come la possibilità di chiedere dei contributi ai soci, a fronte della loro partecipazione ad attività organizzate dall'ente stesso. Tali proventi non vengono tassati.
Di importanti agevolazioni godono le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni. Oltre all'attività svolta con i soci, possono svolgere attività sportiva a pagamento verso i terzi non soci (cioè attività commerciale), senza i limiti che sono previsti per le normali associazioni.
Settore in crescita è quello delle Onlus, che possono svolgere svariate attività di utilità sociale verso soggetti svantaggiati o bisognosi di assistenza.
Questi benefici sono spesso accresciuti dalla possibilità di affiliare l'ente no profit ad un'associazione di promozione sociale (arci, aics, csen ecc....), godendo di ulteriori agevolazioni.
Inoltre, è da sottolineare che l'impegno in un ente no profit è volontario, ma che è sempre possibile prevedere un corrispettivo per gli amministratori, dirigenti, istruttori, soci che svolgono la loro attività a favore dell'ente.
Tutto questo permette la creazione di realtà con una forte base sociale ed economica, che possono svolgere un importante ruolo nei settori dove operano.
avv. Nicola Ferrante