Gentile Giachi
Prima di rispondere alle Sue domande, Le puntualizzo l’importanza che lo Statuto ricopre nel regolare gli aspetti della vita associativa e i caratteri contabili e fiscali della stessa, per cui la sua redazione non può essere approssimativa e improntata alla logica del “fai da te”, a meno che non si conosca bene la normativa civile e tributaria di riferimento. Ciò per evitare di incorrere, in caso di verifiche fiscali, in pesanti sanzioni, pena anche la chiusura dell’associazione medesima.
Quanto alle domande:
1) Il presidente può tenere corsi e percepire un compenso, anche superiore a € 7.500,00, ferma restando in questo caso l'applicazione delle imposte sui redditi (ritenuta del 23% ed eventuale addizionali comunali/regionali).
2) Questo è un caso particolare che meriterebbe opportuni approfondimenti. In generale Le dico che in alcuni casi e a determinate condizioni, come ad esempio per gli acquisti intracomunitari, aprire la partita IVA è obbligatorio, oltre ad una serie di altri adempimenti che ne conseguono (tra cui, presentazione di specifici modelli all'Agenzia delle Entrate). Inoltre, se l'attrezzatura costa 100, il socio non può rimborsare all'ASD 150, in quanto tale ricarico farebbe supporre che si tratti di un'attività commerciale. Bisogna fare molta attenzione a formulare nello Statuto l'articolo che contiene la previsione di reperire l'attrezzatura e l'abbigliamento sportivo ai propri soci.
3) Le ASD possono organizzare manifestazioni di questo genere richiedendo un corrispettivo anche ai non soci, ma la normativa vigente subordina tali attività, ai fini della detassazione relativa alle imposte sui redditi e all'IVA, ad una serie di condizioni, e cioè che le raccolte siano PUBBLICHE, OCCASIONALI (non più di due nell'arco di un anno), REALIZZATE IN OCCASIONE DI PARTICOLARI CIRCOSTANZE e che IL VALORE DEI CORRISPETTIVI SIA MODICO. Dunque, anche questo è un aspetto cui occorre fare estrema attenzione.
Saluti
ALFREDO STELLATO
Studio Ambrosi & Partners