Possiamo definire un'associazione come un gruppo di persone che, in base a delle regole da loro stabilite e servendosi di una stabile organizzazione (non professionale), decide di perseguire una scopo comune, solitamente altruistico o a beneficio della collettività. In un'associazione non esistono quote di proprietà, incarichi a vita o diritti perpetui, ma tutti i soci hanno uguali diritti e doveri, e tutti possono partecipare in base al loro contributo personale. Ecco perché un'associazione è per definizione un'ente democratico, in cui l'assemblea dei soci è sovrana.
Infatti in tutti gli enti associativi, i soci regolarmente iscritti hanno diritto di:
Inoltre, la legge fiscale (TUIR) precisa che il requisito della democraticità della struttura è necessario perchè l'associazione possa beneficiare della defiscalizzazione delle attività svolte verso i soci, che vengono così considerate attività non commerciali. In particolare, l'articolo 148 del TUIR (comma 8 lettera c), prevede: "disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire l'effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli associati o partecipanti maggiori d'eta' il diritto di voto per l'approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti e per la nomina degli organi direttivi dell'associazione".
Bisogna però ammettere che molte associazioni non sono gestite democraticamente e che spesso i soci non hanno alcun ruolo nella vita associativa. Esaminiamo quindi quali sono i casi più comuni di abuso o mancato rispetto delle corrette regole: